Abbiamo anticipato che i metalli pesanti si trovano soprattutto nei pesci che vivno a lungo nelle acque del mare e che quindi possono essere soggetti a maggiore intossicazione per via del tempo che trascorrono nell'ambiente marino…
Ma come potersi fidare di ciò che acquistiamo come BIO o identificato come pescato non allevato?
Un trucchetto per riconoscere un salmone selvatico e un salmone allevato è quello di osservarne le carni: colorazione e grasso.
Il salmone selvatico presenterà carni magre, con poche striature bianche (grasso) e saranno di colore rossiccio, abbastanza scuro… mentre il salmone allevato, ahimè, presenterà carni con poche o tante striature bianche, ma molto spesse e dal colore aranciato, abbastanza palliduccio… facci caso la prossima volta che lo acquisti o vai a mangiare il pesce crudo al ristorante.
Una curiosità da tenere a mente sta proprio nella differenza di grasso: solitamente un salmone selvaggio contiene 3-7g di grasso su 100g, mentre un salmone da allevamento, considerato di buona qualità, ne contiene 8-12g per 100g… per cui un salmone che contiene più di 12g di grasso si può considerare di scarsa qualità.
Cosa fare quindi per limitarne l’assunzione attraverso il cibo?
Inutile dire che sarebbe meglio accertarsi di comprare cibo Bio, ma che sia davvero Bio… e per quanto riguarda il pesce, limitare l’assunzione di esemplari grossi e preferire quelli piccoli, soprattutto pesce azzurro ricco in Omega-3.
Ma perché prima ti ho parlato di amalgame?
Le vecchie otturazioni, che si facevano neanche molto tempo fa, prevedevano l’uso di paste metalliche che contenevano mercurio e altri metalli pesanti. È stato verificato, infatti, che una delle maggiori fonti di inquinamento di mercurio, è dovuta allo smaltimento dei rifiuti delle cliniche dentistiche.
Mentre le particelle più grosse rilasciate per esempio dalla rimozione di vecchi restauri, vengono generalmente raccolte in filtri grossolani e vendute per la raffinazione, quelle più piccole tendono a sedimentare in tubi e scarichi rimanendo quindi soggette a un continuo flusso. Tuttavia, in diversi paesi sono state stabilite delle restrizioni e si spera che i controlli siano sempre maggiori, ma oltre a questo sarebbe bene che facessi controllare i tuoi denti per eventualmente far sostituire le vecchie otturazioni, con quelle di nuova generazione.
Per spiegarti meglio... l’amalgama dentale era una lega utilizzata fin dal 1830 dai dentisti per realizzare otturazioni definitive dopo aver rimosso le carie.
La composizione dell’amalgama è a base di: Argento, Stagno, Rame, Zinco e Mercurio.
Di tutti questi il mercurio è presente in media per il 52%, esso costituisce il legante degli altri metalli ed è un metallo tossico!
Non a caso, per evitarne sia la manipolazione che l’inalazione dei vapori tossici, l’amalgama dentale veniva venduta in capsule pre-dosate e i dentisti avevano l’obbligo di smaltire l’amalgama dentale tolta dalla bocca come “rifiuto speciale”.
Quando questi metalli vengono miscelati tra loro, si forma un materiale plastico facilmente condensabile e modellabile che indurisce completamente in circa due ore. Le Associazioni dei Medici Dentisti da sempre garantiscono che si tratta anche di un prodotto estremamente sicuro sostenendo che il mercurio, pur essendo di per sé un metallo tossico, una volta unito agli altri metalli dell’amalgama diviene estremamente stabile e non c’è quindi alcun rischio che esso venga liberato nella cavità orale e che possa intossicarci... ma è da parecchio tempo che diversi dentisti e ricercatori hanno iniziato a porsi delle domande sull’effettiva innocuità delle amalgame.
Numerosi studi hanno provato che il mercurio continua ad essere liberato nel tempo, a causa della corrosione dell’amalgama. Diversi fattori possono contribuire a questa corrosione, quali lo stress fisico della masticazione, dello spazzolamento, il digrignamento, il bruxismo, l’acidità e la temperatura di cibi e bevande, ma è importante considerare anche il potenziale elettromagnetico di altri metalli eventualmente presenti in bocca (ad esempio in ponti, corone, ecc.).
Molti studi hanno dimostrato che il contenuto in mercurio, in amalgami vecchi di 5 o 10 anni, si può ridurre fino al 25-35% e altre ricerche hanno dimostrato che il mercurio liberato dall’amalgama è in grado di raggiungere in pochi giorni tutti gli organi, ed è in grado di superare la barriera placentare.
Quindi... meglio fare attenzione e chiedere al proprio dentista se è possibile sostituire le vecchie otturazioni.
Vediamo anche altre fonti di metalli pesanti possono essere:
- prodotti chimici
- prodotti per la pulizia della casa
- vernici, anche quelle spray (preferire sempre quelle ad acqua e atossiche!)
- tatuaggi
- prodotti di bellezza come make up, creme, oli, shampoo, tinte per capelli ecc.
Insomma... è un po' un campo minato, ma con qualche accortezza si possono limitare i contatti con questi metalli, anche perché ne va della tua salute!
Osserviamo da più vicino i problemi di salute che possono derivare da un’intossicazione da metalli pesanti:
- disturbi cardiovascolari
- danni neuronali
- lesioni renali
- diabete
- rischio di cancro
Sono da tenere molto in considerazione le malattie neurodegenerative tra cui il morbo di Alzheimer e le demenze correlate.
La loro origine, è infatti parzialmente attribuibile a fattori ambientali e a metalli pesanti come: piombo e cadmio che sono diffusi e persistenti nell’ambiente. Questi metalli sono in grado di entrare nelle cellule e raggiungere il cervello, essendo dei neurotossici (ben documentati) possono quindi contribuire a patologie come il morbo di Alzheimer.
TRA I SINTOMI FISICI DA INTOSSICAZIONE RITROVIAMO:
- Sistema respiratorio: asma, bronchite, tosse persistente...
- Psiche e Sistema Nervoso: vuoti di memoria, mancanza di concentrazione, incapacità di concentrarsi, ansia, irritabilità, attacchi di panico, sbalzi d’umore, difficoltà a dormire, irrequietezza, fatica cronica.
- Apparato riproduttivo: mancanza di libido, infertilità, problemi mestruali, impotenza.
- Apparato urinario: insufficienza renale, disturbi alla vescica.
- Sistema muscolo-scheletrico: dolori, affaticamento, gonfiori, crampi, debolezza.
- Sistema cardiocircolatorio: palpitazioni, angina, dolori, pressione alta o bassa, anemia
- Sistema endocrino: problemi alla tiroide, problemi nella secrezione dell’adrenalina.
- Bocca: gengive scure, gengive sanguinanti, ulcere, sapore metallico, perdita del senso del gusto, bocca urente, alito cattivo.
- Pelle, capelli e unghie: pelle secca, gonfiore o rossore al viso, prurito, dermatite, capelli secchi e opachi.
- Apparato digerente: sviluppo di intolleranze, problemi addominali, sindrome del colon irritabile, bruciori, nausea, gastroenterite.
- Sistema immunitario: infezioni frequenti, insorgenza di malattie autoimmuni e cancro
Ora che hai queste informazioni (e ce ne sarebbero molte altre), comprenderai quanto sia importante prevenire e limitare il più possibile un’intossicazione da metalli pesanti che spesso si manifesta con sintomi apparentemente banali e che se non riconosciuta può portare a gravi complicanze e problemi organici.
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