Oggi voglio parlarti dei tuoi piedi, nulla a che fare con la semplice bellezza… o meglio, sappiamo tutti che ‘belli dentro equivale ad essere belli fuori’ no?
Quindi lasciamo creme e smalti da parte per un momento e interessiamoci dei tuoi piedi per stimolare l’auto-guarigione e promuovere un grado di benessere sempre maggiore del tuo corpo.
NON SARÀ MAI COLTO DA NESSUNA MALATTIA CHIUNQUE MASSAGGERÀ I SUOI PIEDI PRIMA DI ANDARE A DORMIRE, questo è il messaggio millenario che ci arriva dall'oriente.
La Riflessologia Plantare ha origini molto antiche e si trovano riferimenti anche nei Veda, i testi sacri dell’India, e tra le testimonianze più antiche vi un papiro ritrovato in una tomba di un medico egiziano che risale al 2300 a.C.
Agli inizi del ‘900, William Fitzgerald, un otorinolaringoiatra americano, elaborò la cosiddetta “Terapia Zonale” nella quale affermò che trattando un punto in digito-pressione si va ad esercitare un’azione diretta sull’organo corrispondente a quella linea. Tracciò delle linee orizzontali a livello dei piedi e la pressione su tali punti venne definita “Massaggio Zonale”.
I suoi studi furino ripresi dal Dottor Joe Shelby Riley che sviluppò ulteriormente la tecnica con l’aggiunta di otto divisioni orizzontali alle zone dei piedi e delle mani. Il suo lavoro fu solamente l’inizio della Reflessologia e nei suoi studi incluse anche le orecchie (oggi si fanno trattamenti di auricoloterapia).
Ma fu proprio una donna a migliorare il lavoro di Riley, Eunice Ingham Dakota. Sviluppando la sue ricerche, intorno agli anni trenta del ‘900, Ingham ha trasformato la “Terapia Zonale” nella “Riflessologia Plantare” che conosciamo oggi abolendo l’utilizzo di qualsiasi ausilio e sviluppando una tecnica in cui si utilizzano le sole mani per i trattamenti.
DEFINIZIONE E PRINCIPI DELLA RIFLESSOLOGIA PLANTARE
Il nome della tecnica deriva dal termine riflesso dal latino tardo reflexus che deriva da reflectĕre cioè “riflettere”.
La definizione medica di riflesso è:
“Risposta che l’organismo dà involontariamente e talvolta anche inconsciamente a stimoli provenienti dall’abiente che lo circonda, o dal suo interno stesso. Il riflesso ha sempre un finalismo, la reazione che scatena è sempre utile all’economia dell’intero organismo.”
Le funzioni riflesse del nostro organismo sono due:
1. difesa (es. l'attività della pupilla)
2. omeostasi
Dunque i riflessi costituiscono le risposte più rapide che il corpo possa dare in quanto hanno a che fare con l’autoconservazione.
Il termine ‘riflesso’ rimanda allo specchio, nei nostri piedi è infatti riflesso l’intero corpo e così come lo specchio, la Riflessologia Plantare rimanda solo messaggi veritieri e mai distorti, del corpo.
COME FUNZIONA
Personalmente sfrutto questa tecnica per indagare lo stato di benessere della persona durante il primo incontro che è determinante per strutturare un percorso di riequilibrio e per risolvere varie problematiche fisiche e psico-emotive a seconda del livello di Riflessologia che si pratica (descriveremo tra poco i due livelli).
La pratica riflessologica ha un grande valore di prevenzione, inoltre è un vero e proprio trattamento ove la stimolazione di punti specifici del piede permette di ristabilire un equilibrio generale con la scomparsa dei disturbi.
Ogni metodica è volta a rafforzare la tendenza dell’organismo all’autoconservazione e dunque all’autoguarigione, il Naturopata non guarisce le malattie, ma piuttosto stimola i processi di autoguarigione del cliente inviando delle informazioni al corpo, in questo caso, sotto forma di stimolo (in altri casi grazie a rimedi vibrazionali).
Una cosa interessante da ricordare è che più la sintomatologia è acuta e più sarà evidente l'effetto del trattamento, un forte mal di denti per esempio più ridursi entro breve massaggiando le zone riflesse dei denti e così vale per ogni organo e ghiandola del corpo.
Un trattamento riflessologico ha un profondo effetto su tutto l'organismo, ma in particolar modo sul sistema nervoso aiutando quindi a distendere i muscoli e rilasciare le tensioni che possono inficiare il risposo notturno.
PER COSA È UTILE LA RIFLESSOLOGIA DI PRIMO LIVELLO