La fiducia è l'Unione di intelligenza e integrità.
Avere fiducia significa essere capaci e permettersi di affidarsi a un "qualcosa" di non visibile, ma che agisce per il nostro bene.
Non è sempre facile, anzi, quasi mai.
Te lo dice una che è vero che si occupa di Naturopatia e dunque di rapporti interpersonali che favoriscono la crescita personale e la consapevolezza della persona, ma non per questo sono meno umana, anzi… anche io ho affrontato - e affronterò ancora varie difficoltà.
Ciò che però voglio dirti è che questa fiducia non sempre si attiva spontaneamente, talvolta è necessaria una piccola scintilla che metta in moto un nuovo e rivoluzionario pensiero, questa scintilla può certamente essere interiore, ma può anche arrivare dall'esterno - come leggerai tra poco.
È proprio quando entriamo in quello stato che io definisco di "noncuranza consapevole" che le cose accadono e cominciano ad allinearsi a poco a poco.
Attenzione: non fraintendere l'uso della parola noncuranza, io la intendo come una "resa al ciò che è" e questa resa, per chi vuole raggiungere degli obiettivi, è consapevole, perché pur lasciando che le circostanze vadano come devono andare, sa per certo che la destinazione finale è proprio quella meta: LA meta che sente nel cuore.
Cosa significa dunque che “la fiducia è l'Unione di intelligenza e integrità”?
Altre volte ho parlato di Intelligenza, ma qui non si tratta di quanto sia alto il tuo QI, bensì di quanto tempo tu abbia dedicato a sviluppare la tua sfera emotiva, di quante ore hai speso ad accogliere i tuoi stati d'animo senza forzare un cambiamento, ma semplicemente stando lì ed Essendo lì per loro.
Divenire consapevoli delle proprie emozioni apre la strada verso l'Amore più alto e il Piacere di vivere, ecco perché importante riconoscere la sfera immateriale delle emozioni che ci contraddistingue come esseri viventi.
E perché parlo di integrità?
Dal vocabolario leggiamo che:
INTEGRITÀ
/in·te·gri·tà/
sostantivo femminile
La presenza e la consistenza della sostanza costitutiva di un oggetto o di un individuo (o di parte di esso) nella sua totalità e interezza (sia quantitativa che qualitativa).
Dal mio punto di vista essere integri significa essere fedeli a se stessi.
L'integrità personale consiste nel rispettare il sistema di valori che ciascuno di noi si costruisce negli anni: valori che magari arrivano dalla famiglia e che possiamo condividere o meno, ma anche da quei valori che ciascuno di noi riconosce come propri nel momento in cui comprende che la Vera Vita non è fatta di SOLI doveri.
Chi è integro nel cuore e nella mente non si lascia influenzare da ciò che "i più" fanno, ma vive e agisce nella consapevolezza di Essere, di Esistere e di poter vivere libero - certo è che deve essere a conoscenza di questa possibilità, la deve desiderare ardentemente e scegliere con tutte le sue forze… e ciò avviene se, prima di tutto, riconosce il recinto sociale in cui è stato messo.
Un individuo integro rispetta se stesso e segue il richiamo che sente dentro, rispetta anche i valori e il percorso degli altri sapendo che ognuno ha una sua corsia preferenziale e non ve n'è una unica per tutti; egli non si lascia corrompere dagli inganni più o meno velati che gli si presentano sotto varie forme perché i suoi valori sono imprescindibili, inestimabili e sa che se qualcosa deve far parte del suo percorso, ne sentirà il Fuoco della Vita in pancia - il luogo delle nostre emozioni per l'appunto.
Nessuno mai potrà dissuadere chi è pervaso da questo Amore così profondo per la Vita.
È qualcosa che non si può descrivere, si può solo sentire.
Ecco, questa premessa per raccontarti che questo è uno dei temi che tratto spesso durante le consulenze in studio e proprio recentemente ne ho parlato con un mio cliente di 17 anni e con sua mamma.
Ci hanno inculcato un pensiero lineare che da A si passa direttamente a B e che se non segui quel tracciato come "fanno tutti", sei automaticamente un escluso.
Io invece credo nel percorso che da A prosegue in C, J e Z con curve, punti panoramici, salite, pianori e discese prima di arrivare a B, e sai perché?
I motivi sono almeno tre:
1. perché anche credendo in un percorso lineare e in piano, si incontrano difficoltà e credere che vada sempre tutto liscio genera frustrazione;
2. perché la possibilità di fare più esperienze in questa vita e su questo pianeta, darà il permesso di sperimentare, provare e sbagliare con amore;
3. perché l'eliminazione della pressione data dal recinto-sociale nonché dell'auto-pressione legate alle aspettative di un percorso in piano rende la mente libera e aperta a nuove prospettive.
E sai come reagiva quel ragazzo diciassettenne quando gli spiegavo queste cose?
Occhi sgranati e bocca aperta.
Il suo stupore si mischiava ai vari pensieri armonici che si stavano sviluppando in lui, uno de quali, il più importante è stato: DAVVERO? ALLORA LO POSSO FARE ANCHE IO!
Ed è in quello sguardo che capisco che sto facendo bene il mio lavoro.
Perché, cari adulti, cari insegnanti, non trasmettete la passione e l'entusiasmo per la vita e per le esperienze? Eppure credo siate stati giovani e desiderosi di vivere anche voi... o almeno spero.
Date la possibilità ai vostri discendenti di vivere una vita libera dal perfezionismo come mi auguro abbiate vissuto anche voi tra rivoluzioni degli '60 e non solo.
Tu come la pensi?
La tua vita è stata tutta lineare da scuola-laurea-lavoro-famiglia o hai deciso tu per te stesso il percorso da fare?
Ti leggo nei commenti!
Mi auguro di poter parlare sempre più con adolescenti e aiutarli a comprendere che c'è una vita oltre gli obblighi e doveri, e soprattutto che devono viverla per far sì che la loro consapevolezza cresca ogni giorno di più.
Per approfondire insieme questi temi puoi contattarmi al +39 339 134 7373 oppure violalisinonaturopata@gmail.com